Mal di testa ricorrente? Lo sapevi che la dieta può aiutarti?

Chi non ha mai sofferto di mal di testa o emicrania

L’emicrania, infatti  è stata classificata come la più alta causa di disabilità nella popolazione sotto i 50 con una frequenza 2 o 3 volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini, che sperimentano anche attacchi più invalidanti, più gravi con una durata maggiore e un aumentato rischio di mal di testa ricorrenti.

E ti pareva!

Molti studi però hanno dimostrato che un valido aiuto nel ridurne l’incidenza, la frequenza e l’intensità di episodi sia di mal di testa che di emicranea arriva proprio dalla dieta.

Quello che mangiamo infatti “centra” anche in questo caso,  non solo perche il cibo può diventare un fattore scatenante, quindi essere la causa di attacchi di mal di testa e/o emicranea, ma già nel 2003 è stato dimostrato che esiste una correlazione tra mal di testa e obesità.

In questo studio infatti si è visto che i soggetti obesi (indice di massa corporea (BMI) ≥ 30), avevano un rischio cinque volte maggiore di andare in contro ad episodi quotidiani di cefalea  rispetto ad individui di peso normale. Il rischio era maggiore di tre volte nei soggetti sovrappeso (BMI: 25-29). Secondo uno studio osservazionale, i soggetti con obesità sperimenterebbero mal di testa più frequenti e gravi rispetto agli individui di peso normale. Inoltre, sia l’obesità addominale che quella generale sono stati segnalati come fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo del mal di testa.

I meccanismi proposti alla base di questa relazione sono diversi. Uno di questi potrebbe essere ad esempio un elevato rilascio di sostanze pro-infiammatorie in questi soggetti che potrebbero essere principalmente coinvolti nella genesi del dolore emicranico.

Inoltre non dimentichiamo che il tessuto adiposo non è un tessuto statico, ma un vero e proprio organo endocrino capace di produrre tantissime sostanze che hanno sul nostro organismo svariati effetti.Alcune di queste sostanze (ad. es adiponectina e leptina) sembrano essere coinvolte anche nell’insorgenza degli attacchi di emicrania e nell’intensità del dolore.

Se il peso corporeo ha un ruolo fondamentale nella patogenesi di questi disturbi, sicuramente la dieta può essere un valido aiuto.

Gli studi infatti che hanno valutato i benefici della dieta in relazione al mal di testa e all’emicrania sono davvero tantissimi e molto sono le diete che si sono rivelate davvero utili nel ridurre sia la frequenza che l’intensità degli attacchi.

Una delle prime diete studiata per il trattamento dell’emicrania è stata la dieta chetogenica già nel 1928, dove 18 pazienti emicranici che hanno seguito questo tipo di dieta hanno riportato importanti miglioramenti sia nella frequenza che nella durata degli attacchi.

Gli studi che hanno mostrato la validità di questo tipo di dieta nel trattamento dell’emicranea e del mal di testa sono molteplici, ma non è l’unica.

Una recente revisione infatti ha dimostrato che diversi tipi di diete possono migliorare l’emicrania e i sintomi ad essa associata.

Una dieta a basso indice glicemico ad esempio si è rivelata promettente nel controllo del mal di testa/emicrania attraverso l’attenuazione dello stato infiammatorio.

O ancora una dieta che vada a riequilibrare il rapporto tra acidi grassi omega-3 e omega-6 potrebbe migliorare il mal di testa/emicrania influenzando le risposte infiammatorie, la funzione piastrinica e la regolazione del tono vascolare.

Anche una dieta ipocalorica potrebbe apportare benefici concreti. Uno studio infatti ha valutato 51 adulti con emicrania cronica che hanno seguito una dieta ipocalorica (1200-1500 kcal/die) per diversi mesi. In questi soggetti è stata osservata una significativa riduzione dei giorni di mal di testa e del consumo di farmaci ed Il 28% del campione ha raggiunto la remissione completa dall’emicrania. Inoltre, è stato osservato un miglioramento continuo per 3 mesi dopo l’interruzione della dieta ipocalorica. 

Se sei tra quelle persone che soffre da anni di mal di testa/emicranee, adesso sai che anche quello che mangi potrebbe farti stare meglio e aiutarti nel ridurre sia l’intensità degli attacchi che la frequenza.

Il tipo di dieta da seguire è naturalmente soggettiva e va valutata da un professionista in relazione anche a fattori personali come altre patologie, terapie farmacologiche in corso, ecc.  Quindi, in questi casi è meglio non ricorrere al fai da tè.

 

Quello che mangiamo come vedi “c’entra” in molti disturbi che ogni giorno avvertiamo, anche i più banali come il mal di testa. Questo significa che una sana alimentazione e un corretto stile di vita potrebbero essere la soluzione che cerchi da anni ad un disturbo che ti affligge da altrettanto tempo. Lo so, è più facile prendere la pillola e aspettare che il mal di testa passi invece che mangiare sano. ma secondo me, vale la pena di provare la differenza tra le due soluzioni!  

Fonti bibliografiche:https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6854770/